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Opinioni positive per Appaltitalia, il portale a supporto delle imprese

A sei mesi dall’entrata in vigore del nuovo Codice Appalti in Italia, la situazione nel settore è ancora critica, tra ritardi nell’attuazione e difficoltà di interpretazione che stanno paralizzando sia la domanda che l’offerta. In attesa dei correttivi normativi, però, le imprese possono contare su un supporto davvero strategico.

opinioni appaltitalia

Sono trascorsi ormai sei mesi dall’entrata in vigore del nuovo Codice Appalti in Italia, ufficialmente partito il 19 aprile scorso con la pubblicazione del Decreto Legislativo numero 50; da allora, però, la sperata, attesa e annunciata svolta per il settore non sembra esserci stata, e anzi da più parti si sono evidenziate le difficoltà e le problematiche connesse a questa “rivoluzione”.

Un servizio utile. A pagare le conseguenze di questa incertezza sono innanzitutto le imprese, che sono ovviamente condizionate da tutti questi ritardi e problemi. Il web, però, può offrire loro un supporto specifico: proprio per gli operatori del settore, infatti, è sorto da alcuni anni il portale Appaltitalia, che rappresenta il principale e più affidabile giornale di gare e bandi promossi dalla Pubblica Amministrazione nel nostro Paese. Qui, gli utenti registrati possono trovare informazioni precise e tempestive su ogni aspetto che riguarda gli appalti, dalle modalità di presentazione della domanda fino al ricco database di notizie suddiviso per Regioni e Comuni. Una serie di servizi pratici e utili, che consentono di poter davvero sfruttare al meglio le opportunità aperte nel mondo dei bandi in Italia, come testimonia il numero di opinioni positive che il sito di Appaltitalia raccoglie su forum e portali specifici.

Un tracollo improvviso. Un aiuto che si rivela particolarmente importante in una fase in cui i numeri stessi sembrano descrivere una situazione critica, e non solo nel raffronto tra il volume di affari generato nel 2015 e quello del 2016; ancor più acuto, infatti, è il tracollo che si scopre circoscrivendo l’analisi al confronto tra i bandi della Pubblica Amministrazione emessi nel primo e nel secondo trimestre di questo anno, ovvero nel periodo precedente e successivo il nuovo Codice.

Cosa dicono i numeri. Ad esempio, per quanto riguarda gli appalti di lavori di importo compreso tra 150.000 e 1.000.000 euro, alla fine di luglio c’è stata una contrazione del -66,61 per cento nel numero complessivi di bandi promossi quotidianamente, e un calo del -65,65 per cento per quanto attiene l’importo messo in gara al giorno rispetto alla metà di aprile; ancora peggio il caso degli appalti di importo superiore, dove la riduzione di numero e di importo è superiore al 70 per cento. Anche nel settore degli appalti di servizi il quadro è sconfortante: nel secondo trimestre, c’è una contrazione media che supera il -70 per cento sia del numero di bandi giornalieri che dell’importo medio messo in gara, che raggiunge addirittura quota -78,40 per cento negli appalti di servizi di importo superiore a un milione di euro.

Amministrazione in affanno. Sembra dunque evidente che sono sorte numerose complicazioni dopo l’entrata in vigore delle nuove regole, anche a causa dell’assenza di un periodo transitorio che avrebbe consentito agli operatori di digerire meglio il cambio normativo. L’accusa arriva anche dall’Anci, l’Associazione nazionale dei Comuni italiani, che ha presentato un documento in audizione in Parlamento per segnalare le difficoltà in cui si trova la Pubblica Amministrazione, in particolare per i lavori di manutenzione: in questo ambito, infatti, l’obbligo di procedere alla redazione del progetto esecutivo prima della pubblicazione dei bandi sta creando imbarazzi soprattutto negli enti piccoli e medi, spesso privi di personale con competenze adeguate, paralizzando di fatto la pubblicazione di nuovi appalti.

L’intervento dell’Anac. Ma non solo: altri problemi nascono anche dai ritardi nell’attuazione delle nuove norme, in particolare per l’alto numero di decreti attuativi che rischiano di vanificare uno degli obiettivi primari della riforma, ovvero la creazione di un sistema sintetico e unitario. Una prima risposta chiarificatrice è arrivata con il via libera definitivo alle linee guida Anac attuative del Codice Appalti, che dovrebbero risolvere le questioni più spinose, a partire dal tema delle gare di progettazione, e spiegare l’applicazione delle nuove regole per l’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura.

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